Alla riscoperta del territorio bolognese, oggi parliamo di un altro piccolo borgo che appartiene al comune di Monghidoro: Fradusto. Non lontano dalla fondovalle Savena, l'occasione per la visita ci è stata data dalla annuale Festa grossa che si è tenuta il 4 e 5 agosto. Tante persone, musica, cibo e bell'aria estiva di festa paesana...il cuore dei festeggiamenti: l'antica Chiesa di san Procolo, il suo sagrato e la corte adiacente dove sono stati allestiti palco per orchestra e stand gastronomici.
Come di consueto, viaggiamo indietro nel tempo, fino a metà Ottocento, con la litografia della chiesa disegnata da Enrico Corty e poi vediamo Fradusto nella nostra soggettiva di "moderni viandanti" che si recano al borgo all'ora del tramonto...
Prima fonte storiografia cui attingiamo è il Dizionario corografico del Calindri (1781). Allora gli abitanti del borgo erano 149; il Calindri riporta anche le prime testimonianze sulla chiesa, che risalgono al lontano 1366.
Altra interessante fonte storica, di epoca successiva, è data dalla descrizione della località e della Parrocchia contenuta nell'opera "Le Chiese parrocchiali delle diocesi di Bologna" (la stessa da cui proviene la litografia del Corty). A metà Ottocento possiamo quindi sapere che gli abitanti erano 300, mentre curiose sono anche le ipotesi sull'etimologia antica del nome del paese...da quella legata a un antico signore Longobardo (Frausco) a quella popolare di "Frate bruciato"...
Sotto, vediamo in alcune istantanee come appare la chiesa oggi, dopo vari interventi di restauro nel corso del Novecento.