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In giro per la Val di Savena: Stiolo di Monghidoro

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Curiosando per la Val di Savena, lungo la Via dei Mulini, tra Loiano, Monzuno e Monghidoro ci sono molti antichi borghetti. In questo caso parliamo di "Stiolo", appartenente al comune di Monghidoro, facilmente raggiungibile salendo sulla collina sulla sinistra dalla Fondovalle Savena dopo avere superato il Mulino dell'Allocco prima e il Mulino Grillara poi. Come documentazione storiografica, immancabile iniziare questo piccolo excursus dal riferimento al borgo nel Dizionario corografico del Calindri.

.Stiolo calindri dizionario  Stiolo Chiesa San Donino

Dell'antica Chiesa Parrocchiale di S. Donino di Stiolo, risalente al Cinquecento, riportiamo alcune immagini con bel effetto déjà vu...Oggi...

Stiolo Chiesa San Donino

...e a metà Ottocento, grazie alla fonte principe rappresentata da "le Chiese Parrocchiali della Diocesi di Bologna" con la litografia di Enrico Corty

Stiolo Corty litografia chiesa

e l'ampia descrizione testuale che riportiamo integralmente

S.Donino di Stiolo

Stiolo S.Donino Chiese Parrocchiali

Dal sito del Comune di Monghidoro traiamo quest'immagine della Chiesa riprodotta in una vecchia cartolina.

Stiolo cartolina antica

Attualmente sono in corso dei lavori di ristrutturazione, cui sono stati devoluti tutti i proventi della "Festa Grossa" del borgo che si è tenuta lo scorso 17 giugno.

Ultimo aggiornamento Martedì 14 Agosto 2012 17:45
 

Una chiesa con oltre 800 anni di storia: Sant'Antonio di Savena

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Al numero civico 59 di Via Massarenti c'è una Chiesa molto antica, con una comunità parrocchiale molto viva. Stiamo parlando di Sant'Antonio di Savena. Fondata nel 1203, nel 2003 sono stati celebrati gli 800 anni dalla fondazione, ripercorsi anche in un'opera dedicata (Mario Fanti, La chiesa di Sant'Antonio di Sàvena in Bologna: una storia di otto secoli, 1203-2003, Bologna, Costa, 2004). Per chi scrive, all'importanza di questa storia plurisecolare si aggiunge una considerevole affezione a livello personale che, pur frequentandola ora saltuariamente, nasce ormai un bel po' di tempo fa, dal catechismo da ragazzi, passando per le migliaia di 'baskettini' giocati (da "mano quadra" direbbero molti...) nel campetto di cemento per giungere alle recenti feste di battesimo per le piccole...Senza annoiarvi con un revival di ricordi molto personali, desideriamo solo omaggiare questa parrocchia con alcune immagini e fonti storiografiche.

Iniziamo con la cartografia: la possiamo vedere in questo particolare della Carta di Andrea Chiesa del 1742; a est del cerchio di mura, fuori san Vitale l'attuale via Massarenti, dal Sant'Orsola fino alla Chiesa di Sant'Antonio

Andrea Chiesa 1742 particolare

Saltiamo a oltre un secolo dopo, per vederla prima nell'olio su tela di Pia Panzacchi scelta anche come immagine di copertina per la monografia di Fanti (si veda la scheda dalla collezione dipinti di Genus Bononiae) e poi illustrata nella litografia di Enrico Corty in "Chiese Parrocchiali della diocesi di Bologna, ritratte e descritte" (1844)

San Antonio Savena Corty 1844

Sempre da quest'ultima fonte, digitalizzata su GoogleLibri, traiamo la dettagliata descrizione che segue

Concludiamo questa carrellata rimandando al sito della Parrocchia.

 

Déjà vu: il videoclip "Bologna, oggi e nelle stampe antiche"

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Il videoclip "Bologna, oggi e nelle stampe antiche", tratto dalle edizioni già pubblicate della rubrica "Déjà Vu" e online sulla nostra pagina Facebook

 

Zappolino, un borgo bolognese nella storia e nelle carte antiche

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Preservare la storia di un borgo, fatta di eventi importanti in tempi antichi (correva l'anno 1325...) e di tanti episodi e testimonianze di vita dei suoi abitanti in tempi più o meno recenti. Perché, con le parole di Cesare Pavese che proprio in questo sito sono citate, "Un paese vuol dire non esser soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c'è qualcosa di tuo che, anche quando non ci sei, resta ad aspettarti".

Questa è la 'mission' di Zappolino.it. Non desideriamo anticipare troppo su questo borgo, a una trentina di chilometri da Bologna, e sulla sua storia (il castello, la famosa battaglia che qui ebbe luogo...).

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Déjà vu: Cattedrale di S.Pietro

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Dai colli torniamo nel centro cittadino, e in particolare alla Cattedrale di S.Pietro. Fu consacrata nel 1184, ma una chiesa già vi pre-esisteva sin dai primi decenni intorno al Mille (1024). La sua storia si collega direttamente anche agli albori della cartografia bolognese. Qui infatti era conservato secondo fonti storiografiche il primissimo modello di pianta (relativo alla sola città; Almagià, 1955, p.34), ora disperso e attribuito a Domenico Tibaldi (Comelli, 1896, p.161) che fu fonte primaria per Scipione Dattari (Bibliografia: Treccani.it) nel terzo-quarto del Cinquecento per il suo disegno della Città di Bologna. Disegno del Dattari che, insieme a quello del contado bolognese, furono utilizzati per gli affreschi della Sala Bologna di Gregorio XIII in Vaticano.

Sotto vediamo la facciata della Cattedrale come fotografabile oggi, un po' "costretta" all'interno di Via Indipendenza, strada che prese la sua forma attuale verso il 1890.

Cattedrale san Pietro Bologna

Per viaggiare nel tempo, quando via Indipendenza e tutta la zona circostante S.Pietro non era come vediamo oggi, utilizziamo la veduta incisa di Zuccagni-Orlandini (1845)

Zuccagni Orlandini veduta S.Pietro

(vai alla scheda descrittiva). Alla prossima puntata della rubrica "Déjà vu"!

 


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