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BolognArt torna in mostra! Da Bologna alla Romagna nelle antiche stampe. SAVE THE DATE

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Siamo lieti di annunciarvi il nostro prossimo evento! Saremo ospiti di La Piada Lab 4.0 per un piccolo viaggio multisensoriale da Bologna alla Romagna, attraverso una selezione di antiche cartografie e vedute della nostra raccolta e i profumi e sapori della piadineria!

Non mancate, Vernissage mercoledì 22 marzo dalle ore 19.

E ci sarà una piadina speciale, la piadina BolognArt tutta da scoprire!

Iscrivetevi all'evento su Facebook e stay tuned! Vi aspettiamo!

PiadaLab4 0 BolognArt evento

 

La bambola tra arte, costumi, cultura: il Museo delle Bambole di Bologna

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In pieno centro a Bologna vi è uno dei più importanti musei di bambole d'Italia, che ospita la collezione di Marie Paule Védrine, moglie dell'industriale bolognese Mario Andolfatto. Una collezione davvero bellissima, che anima uno spazio architettonico altrettanto particolare e ricco di suggestione: la "soffitta" del Palazzo Felicini Fibbia tra Via Galliera e Via Riva di Reno.

Allestito tra le antiche travi di legno tardo-quattrocentesche dello storico palazzo bolognese, il percorso espositivo del Museo delle Bambole di Bologna consente un interessante viaggio nel tempo. Oltre 500 rare e antiche bambole accompagnano infatti il visitatore alla scoperta dei cambiamenti di cultura e società, attraverso l'evoluzione stessa dei materiali con cui questi giochi furono costruiti (tra cui legno, cera, cartapesta, porcellana biscuit), delle loro modalità di rappresentazione della figura umana e delle differenti valenze - pedagogiche, artistiche, decorative - da loro assunte nei secoli e nei vari contesti.

Il museo, che conta come curatore l'esperto Marco Tosa, offre una piacevole esperienza per persone di ogni età. Le antiche bambole sorprendono per il loro valore estetico e la cura dei dettagli di abiti e accessori, e si esce arricchiti dalla visita guidata con la brava Elisabetta Piersigilli, grazie alla quale nozioni e curiosità storiche e sociali si uniscono alle percezioni e ai significati, personali e soggettivi, che ognuno di noi può avere e cogliere nell'incontro con questi oggetti di vita quotidiana.

Segue un piccolo reportage fotografico, assolutamente non esaustivo. Vi invitiamo appena potete ad andare a visitare il museo e a scoprire di persona quali vi colpiscono di più tra i tantissimi pezzi esposti!

Museo Bambole Bologna a

Bambole manichino con testa in "biscuit", 1883-1886, Francia

Museo Bambole Bologna

(sotto) Figura religiosa, metà '700, testa in cartapesta e corpo in legno, Italia.

Museo Bambole Bologna

Ultimo aggiornamento Sabato 08 Gennaio 2022 09:29 Leggi tutto...
 

La villa perduta del grande compositore Gioacchino Rossini

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A Madonna di Castenaso, lungo la via Montanara e all'angolo con via Fiumana Destra, sorge il Santuario della Vergine del Pilar. Il Collegio di Spagna aveva varie proprietà terriere in questa zona e il Rettore decise di intitolare la chiesa alla Vergine adorata a Saragozza. Qui, il 16 marzo 1822 vennero a nozze il grande compositore Gioacchino Rossini e Isabella Colbrán, famosa mezzosoprano. La villa di campagna in cui trascorsero periodi estivi per dieci anni era situata poco lontano dal Santuario. Nel 1812/1813 Juan Colbrán la acquistò dal Collegio di Spagna e la lasciò poi in eredità a Isabella, che vi abitò fino alla morte nel 1845, ormai separata dal campositore. La villa fu poi successivamente venduta nel 1851 e poi completamente distrutta da un incendio durante la Seconda Guerra Mondiale. Affiora dai campi solo un pozzetto e tra i rovi vi sono i resti dei pilastri d’ingresso e della cancellata di ferro.

Villa Rossini Castenaso

Villa Rossini Castenaso
 
Come era la villa (Fonte profilo twitter Real Colegio di Spagna)

Real Collegio di Spagna villa Rossini Colbran

Madonna di Castenaso nella grande carta di Baruffaldi (1800)

Baruffaldi madonna Castenaso

Ultimo aggiornamento Mercoledì 05 Gennaio 2022 14:47 Leggi tutto...
 

Il Museo dei Botroidi: la geologia 'tattile' in Val di Zena

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La splendida Val di Zena, oltre che la sua bellezza paesaggistica, offre una particolare attrazione che merita certamente una visita. Si tratta del Museo dei Botroidi in località Tazzola, ai piedi del monte delle Formiche su cui sorge il Santuario di Santa Maria di Zena. Per raccontarvi questo insolito quanto interessantissimo museo abbiamo fatto una chiaccherata direttamente con il suo ideatore Lamberto Monti.

Lamberto Monti BotroidiLamberto, iniziamo con la domanda forse più scontata. Cosa sono i 'botroidi' e come è nata l'idea del vostro museo a Tazzola in Val di Zena?
 
I Botroidi sono rocce di arenaria dalle forme antropomorfe che si sono formati circa un milione di anni fa, attraverso il deposito di conchiglie sul fondale dell'antichissimo golfo marino pliocenico racchiuso tra la Valle del Reno verso Sasso Marconi e la Val di Zena. Il Museo ospita la collezione di queste rocce, ritrovata per caso nel 2006 nel Castello di Zena all'interno dei tuttora visibili "fustini" di detersivo, che il famoso speleologo bolognese Luigi Fantini ha raccolto lungo il fiume Zena negli anni Sessanta del secolo scorso. 
 
Quando si può venire a visitare il vostro museo e come è organizzato?
 
Il Museo dei Botroidi è aperto tutti i giorni, dal primo marzo al 31 ottobre. Infatti abbiamo la fortuna di avere un custode del museo, mio parente, che abitando a Tazzola lo apre tutte le mattine e chiude tutte le sere. Durante tutto questo periodo dell'anno il museo è accessibile liberamente. All'interno si trova una guida cartacea che permette una visita in totale autonomia. Chiaramente chiunque sia interessato a venire a trovarci ci può contattare in anticipo - attraverso le nostre pagine social su Instagram, Facebook e Twitter oppure attraverso i siti web dove siamo presenti, del Parco museale della Val di Zena e della Via del Fantini - e saremo sempre molto felici di poter offrire una visita guidata. Anche solo per una persona.

Tazzola Museo Botroidi

 
Ultimo aggiornamento Lunedì 03 Gennaio 2022 23:06 Leggi tutto...
 

La campagna bolognese tra Lovoleto e Granarolo: Villa Fibbia e Fondo Sant'Antonio

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La pace e il silenzio d'inverno, interrotti solo da una lepre che corre veloce sul campo arato. Foschia tutt'attorno e lungo le stradine di campagna appaiono ville storiche e antichi fondi. Siamo tra Lovoleto e Granarolo dell'Emilia, poco distante dalla città di Bologna. In una breve passeggiata di questa mattina di dicembre incontriamo Villa Fibbia e l'antico fondo, ormai abbandonato, di Sant'Antonio.

Villa Amelia Fantuzzi, poi Fibbia e ora Sapori, è una splendida villa storica della pianura bolognese, con una bella torre colombaia e una "conserva" antica, oggi adibita a ricevimenti e matrimoni. Segue un piccolo reportage fotografico oggi e, come di consueto, su come è stato rappresentato questo territorio da Andrea Chiesa nella sua grande carta del 1740-42.

Fibbia Lovoleto Granarolo

Fibbia Chiesa 1742

Ultimo aggiornamento Lunedì 03 Gennaio 2022 23:08 Leggi tutto...
 


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