Home Mappe Carte geografiche del XIX Secolo Anonimo, cabreo Castelfranco "Muzza", inizi XIX sec.

Anonimo, cabreo Castelfranco "Muzza", inizi XIX sec.

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ANONIMO

Condotto dello "La Muzza", Castelfranco Emilia

cabreo castelfranco ba

cabreo castelfranco particolare ba

Inizi XIX secolo

Note: disegno manoscritto e acquerellato che raffigura il Condotto detto “La Muzza o Fiuma” e il territorio circostante, nel tratto che lambisce Castelfranco Emilia, il cui caseggiato, diviso dalla via Emilia, “Strada Romana che và a Modena”, è raffigurato al centro, alla base del foglio. Non firmato. Legenda in basso a destra: A. Situazione ponte della Bettola della Zocca - / B. Edificazione da farsi per il nuovo esercizio della Bettola... - / C. Ponte sopra il Muzzoletto... - / D. Carreggiata che conduce alla Zocca. - / E. Apposti impendimenti o sia clausura. Pezzo unico.

Provenienza: Italia

Approfondimenti e risorse online:

"(...) Queste vie d'acqua erano i segni dei confini delle terre del passato. Di tutte queste la più importante è la "Muzza", ovvero un condotto idrico che nasce dalle parti di Bazzano. Questo fu il confine che Bizantini e Longobardi costituirono per evitare conflitti a causa di intromissione nel territorio altrui. E questo stesso canale è divenuto il confine storico tra modenesi e bolognesi. Lo storico Paolo Diacono, nella sua “Historia Langobardorum”, spiega che in prossimità dell’antico corso del Panaro si era fissato il confine tra l’area esarcale con capitale Ravenna (soggetta a Costantinopoli e all’Impero) e la parte ad ovest, verso Modena, di area longobarda (con capitale a Pavia)". Fonte: "Curiosità Modenesi: il confine storico tra Modena e Bologna è ancora visibile", Francesco Folloni, ModenaToday. Segni sulle terre. Confini di pianura tra Modena e Bologna".

Proprio all'evoluzione nel corso dei secoli della fascia territoriale segnata dal corso della Muzza e dall'omonima via Muzza, che oggi separano i Comuni di Nonantola e Ravarino (Modena), a Ovest, da Sant'Agata e Crevalcore (Bologna) a Est, è stata dedicata nel settembre 2015 la mostra "Segni sulle terre. Confini di pianura tra Modena e Bologna" in cui sono state esposte mappe dei secoli XV - XIX provenienti dall'Archivio di Stato di Modena. "Presso tale linea di confine, storici e geomorfologi hanno individuato antichi corsi dello Scoltenna, l'antico Panaro. Proprio lungo l'area d'interesse dello Scoltenna per un ampio periodo, tra i secoli VI e VIII, si fissò il confine tra il Regno Longobardo e l'Esarcato di Ravenna, quest'ultimo difeso ad ovest da un lungo cordone di fortezze poste tra Pavullo e Persiceto. Questa fascia confinaria altomedioevale ha condizionato l'assetto del territorio, favorendo lo sviluppo di culture e tradizioni diverse sui due versanti, a Est il Bolognese in area di tradizione bizantina, a Ovest il Modenese in zone di longobarde. La piccola, odierna Muzza si può ritenere l'"erede confinario" di quell'antico, possente, scomparso fiume Scoltenna-Panaro". Fonte: Beniculturali.it

L'Archivio di Stato di Modena, il Comune di San Giovanni in Persiceto e il Consorzio dei Partecipanti di San Giovanni in Persiceto, sotto il coordinamento di Patrizia Cremonini dell'Archivio di Stato di Modena, hanno promosso un progetto triennale "Il confine che non c'è. Bolognesi e modenesi uniti nella terra di mezzo". L'indagine e le iniziative del progetto sono incentrate su questa fascia di cerniera "che nel corso dei secoli è servita a segnare diversi tipi di confine: tra antichi popoli e gruppi etnici, tra stati ed eserciti, tra culture, lingue e linguaggi". Un ciclo specifico di iniziative è mirato ad analizzare il rapporto tra Bizantini e Longobardi, le due etnie culturali che si sono fronteggiate per circa un secolo lungo la fascia territoriale percorsa dall'antico corso del Panaro (Scoltenna), prossimo all'odierno confine di pianura tra Modena e Bologna segnato dal corso Muzza. "Il radicamento longobardo fino allo Scoltenna ebbe un effetto di cesura sull'assetto territoriale, influendo sulla fissazione dell'attuale asse confinario, e favorendo lo sviluppo di tradizioni culturali diverse sui due versanti, a est i Bolognesi in aree di tradizioni bizantine, a ovest i Modenesi in aree di tradizioni longobarde". Fonte: Archivio di Stato di Modena

"Oggi, detto limite, che separa i Comuni modenesi di Nonantola e Ravarino dalle municipalità bolognesi di Sant'Agata e Crevalcore, è segnato dal tracciato del corso della Muzza Abbandonata, l'attuale Muzza Vecchia, e dell'omonima via Muzza. Questo corso d'acqua, che ha origine nelle prime pendici collinari del modenese, rappresenta l'erede di quell'antico limite confinario che è stato il fiume Scoltenna-Panaro". Fonte: paper "Significati e trasformazioni di una fascia di confine tra Modena e Bologna" a cura di Milena Bertacchini, Patrizia Cremonini, rispettivamente del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche, Università di Modena e Reggio Emilia e dell'Archivio di Stato di Modena. Con immagini dalla mostra di stampe sopracitata.

 
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